I Romani, fra le altre cose, furono anche abili artigiani e introdussero due nuove tecniche in oreficeria.
Una di queste è l'opus interassile, un disegno a traforo realizzato con il bulino; questa verrà sempre più perfezionata con il tempo e sarà largamente usata dai bizantini. Il bulino, per chi non lo sapesse, è uno strumento utilizzato ancora oggi dagli orafi per incidere il metallo, generalmente con la punta in acciaio.
Esempio di opus interassile |
L'altra tecnica è la niellatura, che prende il nome da niello, un composto nero di zolfo, rame e argento, che veniva passato sui tratti di un incisione e fuso, affinchè fondesse nei solchi. Il superfluo veniva eliminato e il tutto lucidato. Il risultato finale era questo
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Esempio di niellatura |
Comparvero anche nuovi modelli di orecchini, come quello a palla, costituito da una semisfera decorata con pietre incastonate, o quello a candeliere, composto da una elemento centrale da cui pendevano altri tre elementi. Ne sono un esempio quelli indossati dal personaggio Lucilla nel film "Il gladiatore".
L'uso degli anelli poi era molto diffuso; essi valevano come segno di riconoscimento, ma anche di fidanzamento o di matrimonio.
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Lucilla |
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